
Come Ancella Missionaria Secolare, appartenente al gruppo di Envigado, riconosco la grazia di Dio nella mia partecipazione al XIII Congresso Missionario Nazionale Colombiano, tenutosi nella Pontificia Università Javeriana Bogotá dal 5 al 7 luglio 2024, che ha visto la partecipazione di più di mille persone, provenienti da tutta la Colombia.
Il Motto: “Nella Chiesa Missionaria, prima la Colombia!” ha riaffermato l’impegno missionario a 100 anni dal primo Congresso missionario nel Paese e in tutta l’America. Abbiamo vissuto giorni di gioia mentre veniva presentato il tema: «Testimoni della fede, proclamatori di grazia», rafforzato dal versetto biblico ispiratore del Convegno: «Sarete miei testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della Terra» (Atti 1,8). Ci ha accompagnato per tutto il tempo la memoria della prima santa colombiana e vera missionaria, Madre Laura Montoya, ideatrice e organizzatrice del Congresso del 1924 e le cui reliquie sono state solennemente intronizzare all’inizio del nostro incontro.

“La missione Ad gentes nella Chiesa locale”, è stato il tema della prima conferenza, tenuta dal Card. Luis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, intervenuto a nome di Papa Francesco, portandoci il suo messaggio. Nel suo discorso ha evidenziato la necessità di rafforzare la missione in cinque ambiti: tra le popolazioni indigene, tra i giovani, nel mondo digitale, tra le persone con disabilità, e tra i migranti, sottolineando che il discepolato missionario implica andare a Gesù, rimanere con Gesù e andare dagli altri per condividere Gesù. Riflettendo sul discepolato missionario digitale, ha invitato i giovani a cercare i propri amici o compagni di scuola e portarli a Gesù, anche attraverso contenuti social che annuncino il suo messaggio. Una comunità cristiana o una Chiesa locale è il frutto del discepolato missionario, e allo stesso tempo è l’agente o lo strumento attraverso cui si compie la missione.
Ho sentito pure la vicinanza dei membri della mia delegazione di Medellín, e anche di altre delegazioni come Arauca, Armenia, Cartagena e Garzón, con le quali ho avuto l’opportunità di condividere di più. Sono stata coinvolta dai diversi interventi sull’attuale ruolo missionario nella Chiesa e dalle testimonianze su come essere autentici discepoli di Cristo. Si è riflettuto molto sul progresso ed importanza della comunicazione digitale per trasmettere la fede, oltre che sull’esperienza della luce che è l’Eucaristia e di come Essa opera miracoli nella realtà di chi, fragile, perde lo stupore del Divino. Tutto questo continua ad essere per me un risveglio e invito a impegnarmi con responsabilità nella realtà missionaria che inizia con l’autoconoscenza, per poi raggiungere il prossimo, come culmine del mandato Cristiano: far conoscere Cristo, attraverso l’amore fraterno e universale, senza condizioni!
È stato per me un vero arricchimento essere ospite delle Suore Ancelle Missionarie nella loro Casa Madre Caterina Zecchini. Ho avuto la gioia di osservare e condividere la loro vita, riconoscendo in ciascuna di loro il dono della propria originalità, grembo dei frutti dello Spirito Santo. La preghiera, sempre presente anche in mezzo alle fatiche, il loro impegno industrioso ci fanno sentire amati da Dio, anche in mezzo alle avversità. A Suor Emanuela e Suor Amparo tutto il mio affetto fraterno e gratitudine per la loro accoglienza.

Allo stesso modo, il mio affetto e la mia gratitudine vanno alle mie sorelle Ancelle Secolari, che mi hanno permesso di partecipare al loro ritiro mensile e mi hanno accolto con disponibilità fin dal mio arrivo nella città di Bogotá il 4 luglio. Il loro atteggiamento e dedizione mi hanno confermato che siamo vere sorelle identificate come autentiche eredi dell’eredità della nostra fondatrice Alda Pasqualini, che ci ha indicato la strada per seguire diligentemente la spiritualità di Madre Caterina Zecchini, fondatrice delle Religiose Ancelle Missionarie del Santissimo Sacramento.
Heroína Mabel Sierra Vélez